martedì 30 aprile 2013

Ma sarà poi giusto chiamarlo inciucio?




Buongiorno!
Ieri 29 aprile 2013 è stata data la fiducia alla camera al governo presieduto dall’On. Enrico Letta. Molto è stato detto e insinuato sulla nascita di questo nei giorni e nelle settimane scorse: che era un modo per tagliare fuori i grillini, che si cercava di salvaguardare  la figura di Silvio Berlusconi o in generale gli interessi dei due più grandi partiti italiani. Insomma tutti hanno cominciato a gridare all’ inciucio, ma sarà poi così giusto definirlo così?
Il termine inciucio deriva dall'espressione dialettale napoletana 'nciucio che significa spettegolare parlando fitto e a bassa voce. Indica un accordo sottobanco, un compromesso riservato tra fazioni formalmente avversarie, ma che in realtà attuano, anche con mezzi e intenti poco leciti, una logica di spartizione del potere.
Stando alla definizione da vocabolario sembra sia inscindibile con qualche macchinazione macchiavellica, con qualche intrigata rete di accordi occulti, “…con mezzi e intenti poco leciti” ripeto. Perciò siamo sicuri che sia questo che sta avvenendo?
Secondo me la situazione è un po’ diversa: se si fosse davvero voluto fare quest’accordo con il PDL per formare un governo stabile  il più in fretta possibile, senza tener conto delle promesse in campagna elettorale e il diffuso malumore della base, il PD e più precisamente il suo segretario di allora, l’ On. Pier Luigi Bersani, sarebbe andato a bussare a Palazzo Grazioli, sede del Popolo della Libertà, direttamente il 26 febbraio, giorno dopo lo scrutinio elettorale. Non si sarebbero ricercate altre strade, specie quella che portava verso il Movimento 5 Stelle. E invece guarda caso Bersani, che in campagna elettorale ha sempre promesso che avrebbe fatto di tutto perché la futura legislazione fosse stata all’insegna del cambiamento, non avendo i numeri per governare da solo, cerca in qualche modo di accordarsi con la nuova grande forza politica del Paese che ha fatto del cambiamento la sua bandiera. In cambio di un’ accordo però riceve solo ricatti, sfottò e derisioni (come non dimenticare la diretta streaming).  Si arriva poi all’elezione del Presidente della Repubblica che provoca quasi il collasso del PD. I militanti fuori dal Parlamento bruciano le tessere, indignati dalla decisione della candidatura di Marini, in accordo col PDL, e inneggiano a Rodotà. Si arriva alla rielezione di Giorgio Napolitano che pover uomo a 88 anni si vede richiamato in causa, come una maestra richiamata dalla pensione. Nel suo discorso ci va giù pesante, da praticamente degli idioti incapaci ai parlamentari in toto e loro l’applaudono, convinti che quel vecchio signore col viso segnato dal tempo, ma con la voce ancora forte e giovane non stia parlando a loro, ma a quelli dall’ altra parte. Forse se la gente imparasse a prendersi un po’ di più le sue responsabilità…
E siamo arrivati a 2 mesi dalle elezioni e siamo ancora senza un governo. Voglio premettervi una cosa: sono sempre stato contro alla nascita di un governo che vedesse insieme forze completamente divergenti, ma purtroppo in una situazione così altre soluzioni io non ne vedo. Ci sono momenti in cui purtroppo devi buttare giù l’amaro calice tutto d’un fiato senza chiederti cosa c’è dentro.  Con i grillini ancora in fase di disgelo, che all’ elezione del loro Presidente della Repubblica si sono limitati a stare in piedi con le braccia conserte, che ritengono che gli altri li debbano convincere con i fatti, ma che loro non debbano dimostrare niente, in quale altro modo poteva nascere un governo?
Si andava a rivotare? Con questa legge elettorale qua? E cosa cambiava? In matematica si dice che se cambi gli addendi il risultato non cambia. Governare tramite le commissioni come ritenevano i grillini? Meno male che volevano imporre l’esame sulla Costituzione ai loro parlamentari: l’art.89 della Costituzione dice esplicitamente:

“Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità. Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri.”

Dunque, qualsiasi legge approvata dal Parlamento, per entrare in vigore, deve ottenere la firma del Presidente della Repubblica e la contro-firma del presidente del Consiglio dei Ministri.
Durante le consultazioni di Bersani in streaming con l’ On. Crimi e l’ On. Lombardi, rispettivamente capogruppo grillino al Senato e alla Camera, l’ ex segretario del PD disse: “…facciamo che questa legislatura dal possiamo non diventi quella del avremo potuto”. Nonostante le sue contraddizioni, l’ M5S avrebbe potuto infondere nel PD quella spinta al cambiamento, quel coraggio di osare che è insito nell’ arroganza giovanile e insieme far voltar pagina al Paese e farci uscire dal Berlusconismo. Invece loro hanno preferito arroccarsi sui loro ideali e mettersi i paraocchi. Detto da idealista convinto ci sono momenti nella vita in cui ritengo che gli ideali vadano riposti, in cui tutti dovrebbero fare un passo indietro a favore del prossimo. Peccato però che questo non è avvenuto. Ecco perché non ci sono vincitori,  ma solo vinti e chi si autodefinisce vincitore e cerca di defilarsi è il più vinto di tutti, è quello che applaude mentre Napolitano gli da dell’ idiota, che guarda dall’ altra parte del Parlamento e gongolante dice fra se e se:” gli sta facendo la ramanzina”. Chi grida insistentemente all’ inciucio, come un bambino a scuola che sa la risposta giusta della maestra e quasi si stacca il braccio per poter rispondere, ma poi viene fuori che la sua risposta è sbagliata, o meglio, non può sapere se sia giusta, ma si comporta come se avesse scoperto un piano segreto degno della migliore Massoneria e lui unico tra molti è stato il solo a coglierlo, rimane anche lui un vinto, perché in questo momento va rinfoderato il dito accusatore e si deve cercare, anche col disgusto, di tenderci la mano a vicenda.

Dunque a tutti quelli che gridano all’ inciucio chiedo, visto che questo vuole essere luogo di idee, dibattito, confronto, ma tutto sempre all’insegna dell’ intelligenza, riflessione e serietà, qual’ era la vostra soluzione per risolvere questa situazione di empasse politico?

lunedì 29 aprile 2013

Per un sano confronto democratico




Buongiorno a tutti! Ho deciso di aprire questo blog per offrire a chi lo necessita un palcoscenico per un dibattito politico equo e rispettoso. Vedendo  la grave crisi morale e politica in cui versa il nostro Paese ho sentito il bisogno di mettere a disposizione questo spazio di dibattito a chi come me vede nel confronto la più sana pratica democratica. Semplice valvola di sfogo o magari strumento costruttivo di idee, ma speriamo sempre rispettoso del pensiero altrui: proporrò dibattiti e vorrei che anche chi mi segue facesse altrettanto, ma sempre riconoscendo la libertà di pensiero. Proprio per questo il motto del mio blog sarà una mitica frase, la cui origine appare misteriosa, ma che sembra essere stata detta da Voltaire nel Trattato sulla tolleranza:



 “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita affinché tu lo possa dire”.



Per capirci, nella foto sopra sicuramente avrete riconosciuto nell’uomo a sinistra Ernesto Guevara. Il personaggio alla sua sinistra per i più risulterà sconosciuto: il suo nome è Camilo Cienfuegos e fu, insieme all’ argentino e a Fidel Castro, uno dei fautori del successo della rivoluzione cubana. I suoi compagni gli volevano bene come un fratello, visto il suo carattere sempre felice e spensierato; i suoi nemici lo rispettavano proprio perché lui rispettò sempre loro, anche durante la lotta. Ed è questo che voglio sia sempre tenuto a mente nel mio blog.

Un saluto a tutti...

...E speriamo sia l' inizio di una bella cosa....soprattutto utile.