Buongiorno!
Ieri 29 aprile 2013 è stata data la fiducia alla
camera al governo presieduto dall’On. Enrico Letta. Molto è stato detto e
insinuato sulla nascita di questo nei giorni e nelle settimane scorse: che era
un modo per tagliare fuori i grillini, che si cercava di salvaguardare la figura di Silvio Berlusconi o in generale
gli interessi dei due più grandi partiti italiani. Insomma tutti hanno
cominciato a gridare all’ inciucio, ma sarà poi così giusto definirlo così?
Il termine inciucio deriva dall'espressione
dialettale napoletana 'nciucio che significa spettegolare parlando fitto e a
bassa voce. Indica un accordo sottobanco, un compromesso riservato tra fazioni
formalmente avversarie, ma che in realtà attuano, anche con mezzi e intenti
poco leciti, una logica di spartizione del potere.
Stando alla definizione da vocabolario sembra sia
inscindibile con qualche macchinazione macchiavellica, con qualche intrigata
rete di accordi occulti, “…con mezzi e
intenti poco leciti” ripeto. Perciò siamo sicuri che sia questo che sta
avvenendo?
Secondo me la situazione è un po’ diversa: se si
fosse davvero voluto fare quest’accordo con il PDL per formare un governo
stabile il più in fretta possibile,
senza tener conto delle promesse in campagna elettorale e il diffuso malumore
della base, il PD e più precisamente il suo segretario di allora, l’ On. Pier
Luigi Bersani, sarebbe andato a bussare a Palazzo Grazioli, sede del Popolo della
Libertà, direttamente il 26 febbraio, giorno dopo lo scrutinio elettorale. Non
si sarebbero ricercate altre strade, specie quella che portava verso il
Movimento 5 Stelle. E invece guarda caso Bersani, che in campagna elettorale ha
sempre promesso che avrebbe fatto di tutto perché la futura legislazione fosse
stata all’insegna del cambiamento, non avendo i numeri per governare da solo,
cerca in qualche modo di accordarsi con la nuova grande forza politica del
Paese che ha fatto del cambiamento la sua bandiera. In cambio di un’ accordo
però riceve solo ricatti, sfottò e derisioni (come non dimenticare la diretta
streaming). Si arriva poi all’elezione
del Presidente della Repubblica che provoca quasi il collasso del PD. I militanti
fuori dal Parlamento bruciano le tessere, indignati dalla decisione della
candidatura di Marini, in accordo col PDL, e inneggiano a Rodotà. Si arriva
alla rielezione di Giorgio Napolitano che pover uomo a 88 anni si vede
richiamato in causa, come una maestra richiamata dalla pensione. Nel suo
discorso ci va giù pesante, da praticamente degli idioti incapaci ai
parlamentari in toto e loro l’applaudono, convinti che quel vecchio signore col
viso segnato dal tempo, ma con la voce ancora forte e giovane non stia parlando
a loro, ma a quelli dall’ altra parte. Forse se la gente imparasse a prendersi
un po’ di più le sue responsabilità…
E siamo arrivati a 2 mesi dalle elezioni e siamo ancora
senza un governo. Voglio premettervi una cosa: sono sempre stato contro alla
nascita di un governo che vedesse insieme forze completamente divergenti, ma
purtroppo in una situazione così altre soluzioni io non ne vedo. Ci sono
momenti in cui purtroppo devi buttare giù l’amaro calice tutto d’un fiato senza
chiederti cosa c’è dentro. Con i grillini
ancora in fase di disgelo, che all’ elezione del loro Presidente della
Repubblica si sono limitati a stare in piedi con le braccia conserte, che
ritengono che gli altri li debbano convincere con i fatti, ma che loro non
debbano dimostrare niente, in quale altro modo poteva nascere un governo?
Si andava a rivotare? Con questa legge elettorale
qua? E cosa cambiava? In matematica si dice che se cambi gli addendi il
risultato non cambia. Governare tramite le commissioni come ritenevano i
grillini? Meno male che volevano imporre l’esame sulla Costituzione ai loro
parlamentari: l’art.89 della Costituzione dice esplicitamente:
“Nessun
atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai
ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità. Gli atti che hanno
valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche
dal Presidente del Consiglio dei Ministri.”
Dunque, qualsiasi legge approvata dal Parlamento,
per entrare in vigore, deve ottenere la firma del Presidente della Repubblica e
la contro-firma del presidente del Consiglio dei Ministri.
Durante le consultazioni di Bersani in streaming con
l’ On. Crimi e l’ On. Lombardi, rispettivamente capogruppo grillino al Senato e
alla Camera, l’ ex segretario del PD disse: “…facciamo
che questa legislatura dal possiamo non diventi quella del avremo potuto”.
Nonostante le sue contraddizioni, l’ M5S avrebbe potuto infondere nel PD quella
spinta al cambiamento, quel coraggio di osare che è insito nell’ arroganza
giovanile e insieme far voltar pagina al Paese e farci uscire dal
Berlusconismo. Invece loro hanno preferito arroccarsi sui loro ideali e
mettersi i paraocchi. Detto da idealista convinto ci sono momenti nella vita in
cui ritengo che gli ideali vadano riposti, in cui tutti dovrebbero fare un
passo indietro a favore del prossimo. Peccato però che questo non è avvenuto.
Ecco perché non ci sono vincitori, ma
solo vinti e chi si autodefinisce vincitore e cerca di defilarsi è il più vinto
di tutti, è quello che applaude mentre Napolitano gli da dell’ idiota, che
guarda dall’ altra parte del Parlamento e gongolante dice fra se e se:” gli sta
facendo la ramanzina”. Chi grida insistentemente all’ inciucio, come un bambino
a scuola che sa la risposta giusta della maestra e quasi si stacca il braccio
per poter rispondere, ma poi viene fuori che la sua risposta è sbagliata, o
meglio, non può sapere se sia giusta, ma si comporta come se avesse scoperto un
piano segreto degno della migliore Massoneria e lui unico tra molti è stato il
solo a coglierlo, rimane anche lui un vinto, perché in questo momento va
rinfoderato il dito accusatore e si deve cercare, anche col disgusto, di
tenderci la mano a vicenda.
Dunque a tutti quelli che gridano all’ inciucio
chiedo, visto che questo vuole essere luogo di idee, dibattito, confronto, ma
tutto sempre all’insegna dell’ intelligenza, riflessione e serietà, qual’ era
la vostra soluzione per risolvere questa situazione di empasse politico?
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