Buongiorno,
In un momento di così profonda crisi finanziaria, in cui le
famiglie faticano ad arrivare a fine mese e si sentono costantemente gesti
estremi al telegiornale, i diritti civili degli individui rischiano di passare
in secondo piano, ma sarà poi giusto? Abbiamo assistito nei giorni scorsi in
Francia ad un avvenimento storico: il Parlamento ha legalizzato il matrimonio
tra coppie omosessuali, evento che ha causato molto fermento nel Paese, tra chi
è sceso in piazza protestando e chi si è schierato a favore. Anche in Italia
abbiamo visto le grandi menti del Paese, Gasparri & Co., schierarsi
apertamente contro le unioni omosessuali; io mi chiedo, ma perché si dovrebbe
vietare a un’ altra persona di poter fare liberamente quello che vuole? Come nel
caso dell’aborto, del divorzio o dell’ eutanasia, una volta che fossero
approvati starebbe alle persone decidere in propria coscienza se usufruirne o
no. Cos’è, questa gente teme che se vengono approvate le nozze omosessuali
diventano all’ istante anche loro omosessuali?
Io credo che sia proprio in momenti come questi che, proprio perché i
nostri diritti civili rischiano di sprofondare nel dimenticatoio, devono essere
sempre tenuti a mente e difesi più forte di prima, perché rischiano di finir
calpestati nel grande marasma causato dalla crisi finanziaria. I soldi sono
importanti, ma i nostri diritti devono sempre venir prima se no si rischia
fortemente di venir sfruttati o denigrati, anche se a volte concentrandosi sui
diritti ci si dimentica che si hanno anche dei doveri. Per questo approvo un
lavoratore in fabbrica che non firma un accordo sindacale palesemente
mascherato sotto forma di ricatto, perché quell’ atto tiene sempre viva la sua
esistenza come io pensante. Poi si è passati nei giorni scorsi ad un
avvenimento che sembrava aver sancito una svolta verso una maggiore apertura
mentale nel nostro Paese: la nomina a ministro alla integrazione Cécile Kyenge
, di origini congolesi. Sembrava che almeno per un poco questa legislatura
potesse sancire un cambiamento, con la nomina per la prima volta di un ministro
di colore, evento applaudito in tutto il mondo, ma subito le grandi menti dal
rutto facile e che a stenti parlano l’italiano della Pianura Padana non hanno
perso occasione per starsene zitti. Comincia Salvini che dice che questa nomina
è frutto di una sinistra buonista
ipocrita; è il turno poi di Zaia che invita il ministro a recarsi a
Vicenza a trovare una ragazza stuprata da due congolesi, quasi come se fosse colpa
sua; poi non poteva mancare il Conte della Lega, il fine stratega e
EUROPARLAMENTARE (mi sembra assurdo solo
a dirlo) Borghezio che si è “limitato” a dire: "Questo è un governo del
bonga bonga, vogliono cambiare la legge sulla cittadinanza con lo Ius soli e la
Kyenge ci vuole imporre le sue tradizioni tribali, quelle del Congo. Lei è
italiana? Il paese è quello che è, le leggi sono fatte alla cazzo..." […] ”
E poi gli africani sono africani appartengono a un etnia molto diversa dalla
nostra. Non hanno prodotto grandi geni, basta consultare l'enciclopedia di
topolino. Diciamo che io ho un pregiudizio favorevole ai mitteleuropei. Kyenge
fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una asl che è stato tolto a qualche
medico italiano".
Diciamo che se il metro di paragone dell’ intelligenza
superiore europea, come ritiene Borghezio, sono i membri della Lega, io
personalmente mi ritengo degno di premio Nobel. Già di per se trovo ridicolo
che un partito territoriale sia finito più volte a governare il nostro Paese
per far gli interessi però solo della parte che più gli interessava, ma
arrivare a una cosa così, che sembra fatta giusto per mantenere lo stereotipo
che ormai si son creati, giusto per far vedere al padano medio, quello che
magari a stenti sa leggere e come massima aspirazione ha di andare a fare il
pagliaccio a Pontida e a strafogarsi di Polenta, che loro c’è l’ hanno ancora
duro, mi sembra alquanto squallido.
Comunque la nomina della Kyenge forse è la prima bella
azione da un po’ di tempo fatta dal nostro governo, e le persone possedenti un
intelletto l’avranno certamente colta come una cosa che ci spinge un po’ più
avanti nel processo di integrazione, e tornando al discorso iniziale, forse ha
riaperto gli occhi alla gente di come c’è gente ancora oggi che deve lottare
strenuamente per guadagnarsi i propri diritti civili, mentre noi forse ce li stiamo
facendo fottere da sotto gli occhi.
Un saluto.
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